A cosa serve il saturimetro?

Inutile dirlo: la pandemia da COVID-19 ha influenzato pesantemente le nostre vite.

Abbiamo imparato nel tempo a convivere con nuove regole e a conoscere molti nuovi strumenti medici, utili a tutelare la nostra salute.

Il più importante è sicuramente il saturimetro!

Il saturimetro ti aiuta a rilevare anomalie della saturazione anche in assenza di sintomi.

Inoltre, è un ausilio indispensabile in una situazione di emergenza per monitorare l’ossigenazione del sangue.

Ma che cos’è e a cosa serve un saturimetro? È davvero così importante averne uno a casa?

Lo scopriamo insieme in questo articolo!

Come funziona un saturimetro?

L’ossigeno viene trasportato nel sangue legato a una proteina meravigliosa che sicuramente conoscerai: l’emoglobina.

Quindi, l’ossigenazione del sangue avviene attraverso l’emoglobina.

È per questo che una bassa saturazione è causata principalmente da patologie che riducono:

  • L’ossigeno nel sangue (disturbi delle vie respiratorie)
  • L’emoglobina (anemia)

La saturimetria misura proprio il livello di emoglobina ossigenata (legata all’ossigeno).

Ma come fa?

Facciamola semplice:

  1. Il saturimetro invia onde luminose di lunghezza d’onda degli infrarossi
  2. La luce colpisce l’emoglobina
  3. L’emoglobina ossigenata assorbe una quantità di luce differente rispetto all’emoglobina non ossigenata
  4. La luce riflessa colpisce il sensore, che ci restituisce un valore che è indice di saturazione del sangue.

In condizioni normali l’atmosfera è carica di ossigeno e il grado di saturazione va dal 95 al 100% (leggi questo articolo per saperne di più sui valori normali di ossigeno nel sangue).

Su quale dito mettere il saturimetro?

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Tantissime persone si chiedono su quale dito mettere il saturimetro. È così importante?

A livello delle dita la circolazione del sangue è superficiale e lo strumento è dotato di buona sensibilità, quindi la rilevazione è buona per ogni dito.

Alcuni studi hanno dimostrato che la saturazione viene rilevata leggermente più elevata sul dito medio.

Ti consiglio quindi di effettuare la misurazione sul terzo dito.

Ma in termini pratici non cambia praticamente niente.

Il colore della pelle influenza la lettura del saturimetro?

Specifichiamo: gli studi in proposito sono ancora in corso.

Tuttavia dei test effettuati al saturimetro classico su due gruppi di pazienti dal diverso colore della pelle ha messo in evidenza qualche piccola differenza.

Queste sarebbero imputabili al fatto che i pigmenti contenuti nella pelle assorbono una diversa quantità di luce infrarossa inviata dal dispositivo.

Le disparità di risultati risiedono principalmente in una maggiore probabilità di errore nella rilevazione della saturazione di pazienti neri (11,7% contro 3,6% dei pazienti bianchi).

Non si tratta di una differenza sistematica!

Tuttavia ricordo che le misurazioni della saturazione con il pulsossimetro andrebbero effettuate molto di frequente.

Se prendi la buona abitudine di misurare la saturazione spesso, se anche ci fosse un errore, questo verrebbe facilmente corretto dalla misurazione successiva.

SATURIMETRO E PRESSIONE

Molti monitor digitali pressione da dito dispongono anche di saturimetro integrato.

Posso usare il saturimetro se ho unghie lunghe o smalto?

Qui la risposta è più netta: DECISAMENTE.

Se il paziente indossa uno smalto, soprattutto di un colore scuro, questo influirà sulla precisione della lettura.

Il motivo è sempre un maggiore assorbimento delle onde luminose da parte dei pigmenti, che può rendere difficile per il saturimetro misurare la quantità di ossigeno nel sangue corretta.

Le unghie lunghe invece possono rendere difficile l’applicazione corretta dello strumento.

Per cosa si usa il saturimetro?

Quindi, abbiamo capito che la saturazione dell’ossigeno dà una misurazione dell’ossigenazione degli organi.

Ma quali sono le patologie che possono ridurre la saturazione?

Sono diverse e riguardano principalmente affezioni delle vie respiratorie, problemi al sistema cardiocircolatorio e cause infettive.

È questo il caso del COVID-19, virus che attacca il nostro organismo attraverso le vie respiratorie e può provocare una polmonite interstiziale, la quale abbassa drammaticamente il livello di ossigeno nel sangue.

Questa polmonite ispessisce gli alveoli polmonari, rendendo più difficoltosi gli scambi tra aria e sangue.

Diventa quindi essenziale disporre di un saturimetro per i pazienti affetti da COVID-19.

Essi possono così monitorare attentamente il proprio stato di salute e comunicare prontamente al proprio medico se, ai sintomi di polmonite, si affianca anche una decisa riduzione della saturazione.

Le altre patologie che riducono la saturazione sono:

  • Asma
  • BPCO (Broncopneumopatia cronica ostruttiva)
  • Polmonite (tra cui quella da COVID-19)
  • Anemia
  • Difetti cardiaci congeniti
  • Insufficienza cardiaca

LETTURE ERRATE?

Misurare la saturazione a casa può condurre a misurazioni errate. Per controllare, misura la saturazione di una persona sana, così da valutare l’effettiva affidabilità dello strumento.

La lettura del pulsossimetro

La lettura del pulsossimetro è molto semplice.

La misurazione restituisce i due valori di saturazione e frequenza in maniera visibile e accurata.

Può esserci un errore di + o – 2% che, come non è così importante.

Infatti:

  • I valori normali di saturazione vanno dal 95% a 100%. Tutti i valori al di sotto sono patologici.
  • Una saturazione tra 92% e 95% indica uno stato di ipossiemia da tenere sotto controllo.
  • Una saturazione al di sotto del 90% impone somministrazione di ossigeno.

Puoi approfondire questo argomento nel nostro articolo Saturimetro: i valori normali.

Quando la saturazione è bassa, di solito il cuore compensa con una frequenza cardiaca alta.

È per questo che il saturimetro ci dà anche la frequenza, che orienta il medico a farsi un’idea più precisa della condizione scatenante.

Se la saturazione è bassa, è bene rivolgersi sempre al proprio medico di medicina generale.


Fonti: