Aerosolterapia: in cosa consiste?

L’incubo di tutti i bambini, ma anche di molti adulti, è sicuramente l’aerosol!

Quel momento in cui dovevamo sederci e metterci quella mascherina infernale sul viso non lo scorderemo tanto facilmente. Altro che mascherina anti-covid!

Nonostante questo, l’aerosolterapia è una buona tecnica di somministrazione di farmaci.

Il suo utilizzo si basa sulla somministrazione di un farmaco per via inalatoria.

Cerchiamo di capire per bene insieme in cosa consiste l’aerosolterapia e come è strutturata. Nonché i vari metodi di somministrazione possibili.

Aerosolterapia

In questo articolo entreremo nel dettaglio circa l’utilizzo dell’aerosolterapia.

Valuteremo anche i vantaggi e gli svantaggi, nonché le varie tecniche possibili.

Qui di seguito ti presentiamo l’aerosolterapia:

Cos’è l’aerosolterapia?

Cose-laerosolterapia

L’aerosolterapia è una tecnica di somministrazione di medicinali per via inalatoria.

La sua peculiarità è data dall’utilizzo di un macchinario che permette di rendere il farmaco sotto forma di piccole particelle microscopiche. Così che il suo assorbimento polmonare sia efficiente ed efficace.

L’aerosol è quindi una sospensione di particelle liquide o solide all’interno di un gas.

Il gas viene poi spinto attraverso un tubo alla cui estremità è presente un inalatore. Questo inalatore può essere di varie forme e comprendere l’utilizzo del solo naso oppure anche della bocca.

Lo scopo dell’aerosolterapia è quello di spingere direttamente il farmaco aerosol verso le nostre vie aeree inferiori. Una volta raggiunti i polmoni il farmaco interagirà direttamente con gli alveoli polmonari.

I broncodilatatori e i corticosteroidi sono solo alcuni degli esempi di farmaci somministrati tramite questa tecnica.


Quali sono gli usi dell’aerosolterapia?

L’aerosol terapia è utilizzata principalmente nelle affezioni delle vie aeree superiori.

Molto spesso è una tecnica utilizzata nei bambini che soffrono di alcune patologie croniche o acute che riguardano il nostro apparato respiratorio.

Le patologie trattate con l’aerosolterapia sono:

  • Asma
  • Bronchite
  • Fibrosi cistica
  • Broncopneumopatia cronico ostruttiva
  • Enfisema polmonare
  • Tosse
  • Ipertensione polmonare

Negli ultimi anni si sta valutando l’utilità della terapia per il trattamento di condizioni non respiratorie.

L’uso cronico di medicazioni che richiedono la somministrazione parenterale può risultare fastidioso e scomodo per il paziente. Per questo si sta valutando l’utilizzo di aerosol per patologie come:

  • Diabete
  • Disfunzioni della tiroide
  • Malattie genetiche
  • Dolore cronico

L’aerosolterapia potrebbe essere una soluzione per alcuni di questi trattamenti.


Quali sono i benefici dell’aerosolterapia?

Per quanto ci possa risultare a volte scomodo, i vantaggi dell’aerosolterapia sono molteplici.

Il primo in assoluto, riguarda la via di somministrazione in sé.

Infatti l’inalazione dei farmaci per il trattamento di patologie respiratorie permette un trattamento diretto al bersaglio.

Questo particolare uso topico del farmaco evita che lo stesso possa diffondersi attraverso il nostro sistema cardiovascolare.

Perciò si ha una buona efficienza terapeutica e una riduzione degli effetti collaterali.

Questo fattore influenza un altro vantaggio, ossia il dosaggio. Un uso topico del farmaco per via inalatoria permette la somministrazioni di basse dosi di farmaco.

Ciò permette una più alta manegevolezza del farmaco e un’ulteriore diminuzione di effetti avversi del medicinale.

L’aerosolterapia inoltre permette di evitare l’ingestione di pillole o pasticche troppo grandi.

Ti sarà capitato sicuramente di dover prendere una compressa o pasticca eccessivamente grande e di avere difficoltà nella deglutizione della stessa.

Questo è un problema tipico di bambini e anziani, ma colpisce anche molti adulti. L’aerosolterapia viene in soccorso di questi soggetti, offrendo una valida alternativa.

La somministrazione diretta del farmaco nelle vie aeree superiori permette un inizio di azione veloce.

Infatti il farmaco somministrato per via orale impiega un certo periodo di tempo prima di esplicare la sua funzione. Tempo che viene ridotto drasticamente tramite l’inalazione dello stesso farmaco.


Quali sono i metodi di somministrazione?

Aerosolterapia-quali-sono-i-metodi-di-somministrazione

I metodi di somministrazione sono diversi, ognuno con delle specifiche.

Vediamole assieme nel dettaglio, per comprenderne meglio il funzionamento.

  • Inalatori spray predosati

Gli inalatori aerosol predosati, chiamati anche semplicemente spray dosati, sono dei dispositivi.

Sono dei piccoli contenitori di metallo, solitamente alluminio, con una valvola di dosaggio. Al loro interno è presente il medicamento pressurizzato in forma di gas.

Ad un’estremità è presente un boccaglio ideato appositamente per essere inserito nella bocca.

Dall’altra estremità è presente la valvola che permette l’erogazione di una quantità precisa di farmaco.

All’interno dell’inalatore è anche presente un tensioattivo che aiuta a disperdere meglio la sospensione di farmaco. Inoltre c’è anche del propellente gas liquefatto attuo a favorire la fuoriuscita del farmaco.

I vantaggi del dispositivo risiedono nella sua praticità. Anche la possibilità di contenere quantità per più dosi risulta essere molto utile.

Di contro il farmaco può residuare all’interno della bocca e della gola. La presenza del propellente lo rende ad alto rischio di infiammabilità.

  • Accessori d’inalazione

Gli accessori d’inalazione vanno a migliorare la prestazione dell’inalatore dosato.

Questi dispositivi si montano direttamente sul boccaglio. Il loro scopo è quello di espandere e rallentare il gas propellente contenuto all’interno dell’inalatore spray.

Lo spray predosato fa fuoriuscire il gas molto velocemente. Ciò può incappare nell’assorbimento del farmaco e creare spiacevoli effetti indesiderati. In aiuto vengono, quindi, questi accessori.

Un accessorio molto utilizzato è il distanziatore.

Il distanziatore rallenta la velocità dello spray, permettendo un miglior assorbimento del farmaco. Questo può anche essere accompagnato da una mascherina. Il paziente così è aiutato nell’inalazione.

Una tipologia di distanziatore contiene una camera che fa da estensione. Questo permette alla sospensione erogata dall’inalatore di rallentare la propria velocità.

Così si va a formare una nebbiolina che viene meglio inalata dal paziente.

Un’altra tipologia di distanziatore invece è in grado di allertare il paziente. Questo può succedere quando il paziente aspira troppo velocemente il farmaco dalla camera di inalazione.

Esistono anche le camere con valvole.

Questa camera permette il mantenimento della nebbiolina al suo interno. Il paziente può inalare più facilmente e lentamente il farmaco.

Anche in questo caso è presente un sistema di avviso qualora il paziente assuma il farmaco troppo velocemente.

  • Inalatori a polvere secca

Gli inalatori a polvere secca contengono il farmaco da somministrare all’interno di capsule o blister.

La capsula viene poi perforata, così che il farmaco possa essere inalato dal paziente.

In questo caso si usa solo un boccaglio per facilitare l’assunzione e non c’è alcun propellente. Si sfrutta perciò la respirazione del soggetto.

Esistono diversi tipi di capsule e blister che permettono la perforazione tramite dei bottoni o con delle torsioni a “twist” delle stesse capsule.

I vantaggi risiedono nella praticità, nell’assenza del propellente, nonché assenza di distanziatori.

Di contro è richiesta una buona respirazione per la giusta inalazione. I pazienti asmatici potrebbero avere qualche problema nel riuscirci.

In più l’umidità potrebbe inficiare sulla dispersione del farmaco in fase gassosa.

  • Nebulizzatori

I nebulizzatori sono dispositivi elettronici che trasformano la soluzione liquida farmaceutica in una sospensione gassosa.

Questo processo è noto come nebulizzazione.

I nebulizzatori tipici sono quei dispositivi che utilizziamo a casa e che si attaccano alla corrente. Sono macchinari abbastanza ingombranti e richiedono un tavolo di sostegno.

Esistono anche i nebulizzatori portatili che funzionano tramite pile o batterie ricaricabili.

Questi dispositivi sono utilizzati quando il paziente è troppo malato o troppo giovane per riuscire ad utilizzare un altro tipo di dispositivo.

Il nebulizzatore jet trasforma il farmaco in una polvere fine. Questa viene poi trasportata da un flusso d’aria sotto forma di vapore. Il flusso d’aria è creato da un compressore.

Il nebulizzatore a ultrasuoni sfrutta l’energia di onde ultrasoniche che trasforma il farmaco in aerosol.

In questo caso le particelle di farmaco potrebbero essere più grandi rispetto al nebulizzatore jet.

Il nebulizzatore a ultrasuoni non può essere utilizzato per le sospensioni.

In ultimo abbiamo il nebulizzatore a membrana.

Questi nebulizzatori portatili sfruttano una membrana vibrante. Il farmaco viene così spinto verso dei pori microscopici che lo nebulizzano.

Sicuramente questi dispositivi sono molto costosi e ingombranti e poco pratici. Permettono però l’utilizzo di qualsiasi farmaco da aerosol.


Fonti