Epilessia: i sintomi

Di certo avrai sentito parlare di epilessia.

È tra le malattie neurologiche più conosciute: ci sono riferimenti all’epilessia sparsi in tutti i reperti storici, antichi e moderni.

Probabilmente è uno dei disturbi più noti perché la sua presentazione – le crisi epilettiche –  è davvero particolare e d’impatto, tanto che in passato le venivano attribuiti significati di possessione, divina o demoniaca.

Ovviamente, nulla di tutto questo.

L’epilessia origina dalle cellule nervose (niente possessioni) e oggi cerchiamo di imparare ciò che ci fa riconoscere l’epilessia: i sintomi!

Epilessia: sintomi

In Italia i soggetti affetti da epilessia sono circa 500.000-600.000.

125.000 di questi sono resistenti alle terapie farmacologiche anticonvulsivanti, con una chiara difficoltà a raggiungere il controllo ottimale della patologia.

Ci sono 33,1 nuovi casi di epilessia per 100.000 abitanti ogni anno, che corrispondono a un totale di circa 30.000 nuovi casi ogni anno.

La prevalenza è del 4,5-5‰ in infanzia e adolescenza, del 6‰ in età adulta e diventa del 7‰ dopo i 65 anni.

L’OMS l’ha riconosciuta come malattia sociale.

È una delle patologie neurologiche in assoluto più diffuse nella popolazione.

Ora che abbiamo un’idea di quanto l’epilessia impatti nella popolazione generale, cerchiamo di scoprire insieme quali sono i sintomi che si accompagnano alla patologia, così da poterla riconoscere e curare prontamente.

UNA CRESCITA COSTANTE

L’incidenza dell’epilessia dopo i 40 anni tende ad aumentare linearmente con l’età. L’epilessia diventa cinque volte più frequente dopo i 75 anni rispetto agli individui di 24-35 anni.

Qui di seguito ti presentiamo epilessia sintomi:

Quali sono i sintomi delle crisi epilettiche?

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L’epilessia insorge in genere durante i primi anni d’infanzia.

L’incidenza della patologia scende sensibilmente nella prima età adulta – indice del fatto che alcuni casi tendono a risolversi spontaneamente con sviluppo – per poi risalire nella popolazione anziana.

In entrambi i casi, i sintomi dell’epilessia sono praticamente gli stessi.

Ma quali sono questi sintomi?

Distinguiamo i sintomi che PRECEDONO una crisi epilettica, dai segni che si manifestano DURANTE l’attacco.

Nell’epilessia i sintomi premonitori possono essere:

  • Sensazione di leggerezza alla bocca dello stomaco
  • Formicolii
  • Percezione di odori non effettivamente presenti
  • Lampi di luce
  • Battito rapido delle ciglia e fissazione nel vuoto
  • Sensazione di dejà-vu
  • Confusione e assopimento

L’insieme dei sintomi che precedono l’attacco epilettico viene chiamato aura epilettica.

Questi sintomi sono estremamente variabili da persona a persona e non è detto che si presentino tutti insieme. Talvolta, l’attacco epilettico si manifesta anche senza alcun preavviso.

I sintomi dell’attacco epilettico vero e proprio sono estremamente variegati e dipendono dal tipo di crisi epilettica.

Cerchiamo di riassumerli insieme in un grande calderone, poi vedremo nel dettaglio le caratteristiche dei diversi tipi di epilessia:

  • Irrigidimento dei muscoli del corpo
  • Movimenti involontari a scatto di braccia e gambe (crisi convulsive)
  • Alterazioni dello stato di coscienza, con possibile perdita di coscienza e caduta improvvisa
  • Difficoltà respiratorie, con respiro sibilante o interrotto
  • Perdita di controllo degli sfinteri (anale e vescicale)
  • Mancata risposta agli stimoli e aspetto di “imbambolamento”
  • Muovere ritmicamente la testa mentre si ha perdita di consapevolezza o coscienza

Nel periodo che fa seguito alla crisi epilettica, specie se durante l’attacco si sono verificate grosse contrazioni muscolari, il paziente può sperimentare sonno e disorientamento.

Nell’epilessia senile i sintomi sono praticamente gli stessi. Nel caso di crisi in pazienti anziani, però, bisogna prestare molta attenzione a metterli in sicurezza, possibilmente seduti o sdraiati, quando si notano i prodromi dell’attacco epilettico.

L’apparato osseo e muscolare dell’anziano è strutturalmente più fragile e una caduta da crisi epilettica potrebbe causare fratture ossee importanti (femore o colonna vertebrale) e traumi cranici.

Con una caduta da crisi epilettiche si può morire.

Riconoscere i segni che precedono la crisi può salvare la vita al paziente!

UN INSOLITO LEGAME

Da studi recenti, sembra che l’epilessia sia più frequente negli individui affetti da autismo. Inoltre, circa il 15% delle persone con epilessia ha tratti propri dello spettro autistico. Tuttavia, al momento non è ancora chiaro quale sia il legame tra autismo e epilessia.


I tipi di crisi epilettiche

L’epilessia può manifestarsi con diversi tipi di crisi.

Le manifestazioni possono essere assai diverse le une dalle altre: si passa da spaventose convulsioni con perdita di controllo degli sfinteri, a semplici momenti di “assenza”, in cui il soggetto è immobile, perso, non risponde agli stimoli.

È per questo che non possiamo parlare di sintomi dell’epilessia senza farci un’idea dei diversi tipi di crisi epilettica.

Vediamoli insieme.

  • Crisi parziali semplici

Le crisi parziali, semplici, o focali, sono una manifestazione abbastanza leggera di epilessia.

Somigliano molto alle auree, quei sintomi prodromici che abbiamo visto prima, solo che l’attacco finisce qui, senza dare manifestazioni più importanti.

Alla risonanza magnetica funzionale, nelle crisi parziali semplici si vede che il sistema nervoso centrale presenta danni cerebrali estremamente limitati.

I sintomi delle crisi parziali semplici sono:

  • Sensazione di “risalita” nello stomaco, simile a quella che si percepisce durante una turbolenza in aereo o sulle montagne russe
  • Sensazione di dejà-vu
  • Percezione di odori o sapori particolari
  • Formicolii a braccia e gambe
  • Intense sensazioni fisiche, come gioia o paura

Può manifestarsi la rigidità a braccia e gambe, con qualche contrazione, ma non raggiunge mai i livelli di una crisi tonico-clonica.

Durante una crisi parziale il paziente è sveglio e consapevole di quello che succede.

A volte, le crisi parziali sono il segno di un attacco epilettico più serio che sta per arrivare. Quindi, mai abbassare la guardia.

  • Crisi parziali complesse

In un attacco complesso si perde la consapevolezza. Questa è principale differenza con le crisi parziali semplici.

Il soggetto compie movimenti casuali del corpo e non risponde agli stimoli esterni.

I movimenti randomici possono essere:

  • Schiaffeggiarsi
    • Fare rumori con la bocca
    • Giocherellare con oggetti
    • Masticare o digrignare i denti
    • Strofinare le mani
    • Dondolarsi

La vittima di una crisi parziale complessa non conserva ricordi dell’attacco acuto.

  • Crisi toniche

Come suggerisce il nome, durante una crisi tonica, tutti i muscoli diventano improvvisamente rigidi e contratti.

Il soggetto può perdere l’equilibrio e cadere a terra, col rischio di fratture e contusioni.

Molto spesso le crisi toniche costituiscono solo la prima fase di un attacco epilettico tonico-clonico.

  • Crisi cloniche

Durante la crisi clonica, il corpo è in preda alle convulsioni.

È molto simile a un attacco tonico-clonico, solo che non c’è la rigidità muscolare iniziale, propria delle crisi toniche.

Le crisi cloniche durano in genere pochi minuti.

Ci potrebbe essere perdita di coscienza.

  • Crisi epilettiche tonico-cloniche

La crisi tonico-clonica è quella che per lungo tempo è stata definita “grande male”. È la manifestazione più classica dell’epilessia, quella che la comune iconografia ci ha abituato a conoscere.

Fa parte delle cosiddette crisi generalizzate.

Ci sono due fasi:

  1. Fase tonica: si perde conoscenza. Il corpo si irrigidisce e i muscoli del corpo si contraggono. C’è il rischio di cadere a terra, quindi è questo il momento in cui il soggetto va sdraiato e messo in sicurezza.
  2. Fase clonica: le convulsioni vere e proprie. Il corpo diventa preda di cicli di contrazione-rilasciamento, che portano a movimenti involontari. Il soggetto si può mordere la lingua o altre zone della bocca, può perdere il controllo degli sfinteri (perdere urina, gas o feci) e avere difficoltà respiratorie.

La crisi dura in genere pochi minuti, anche se in alcuni casi la durata può essere maggiore.

Subito dopo: il soggetto non ricorda cosa è successo. Si sente spossato e confuso e può essere presente il mal di testa.

  • Crisi miocloniche

Una parte del corpo o addirittura tutto il corpo scatta, si contrae. Il soggetto sembra essere stato colpito da una scarica elettrica.

Le crisi miocloniche di solito durano una frazione di secondo o poco più.

Se ti capitano, sei sveglio e ricordi perfettamente l’accaduto.

LO SAPEVI CHE…

Esiste una forma di epilessia chiamata epilessia notturna. Le crisi epilettiche si manifestano soprattutto durante il sonno. È molto insidiosa da diagnosticare!

  • Assenze

Se le crisi epilettiche tonico-cloniche erano il “grande male”, le assenze un tempo venivano definite il “piccolo male”.

Nelle assenze non si manifestano contrazioni muscolari.

I pazienti sono intenti a svolgere delle normali attività, come studiare, fare la spesa, conversare, e all’improvviso perdono la consapevolezza di ciò che li circonda.

Durante un’assenza, i sintomi sono:

  • Fissare il vuoto
    • Sembra che il soggetto sogni ad occhi aperti
    • Le palpebre battono veloci
    • Possono esserci scatti del corpo, soprattutto a livello degli arti

Raramente le assenze durano più di 30-45 secondi.

Spesso colpisce i bambini e può essere una condizione difficile da diagnosticare. Il bimbo è spesso scambiato per distratto o poco amante della scuola.

  • Crisi atoniche

Tutti i muscoli del corpo si rilassano simultaneamente, all’improvviso.

La conseguenza è, come facile prevedere, una caduta a terra.

Le crisi atoniche sono piuttosto brevi.

  • Status epilepticus

È la forma più grave di epilessia.

Contiene nella sua definizione tutte le crisi epilettiche che durano molto a lungo.

In realtà, si tratta di una serie di crisi epilettiche che si susseguono, senza che il soggetto riprenda conoscenza nel mentre.

È a tutti gli effetti un’emergenza medica e va trattata con assoluta prontezza, avviando il paziente alle cure.


Cosa scatena le crisi epilettiche?

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In generale, le convulsioni dell’epilessia compaiono in modo casuale e imprevedibile.

Tuttavia esistono dei trigger, degli eventi scatenanti che possono far insorgere una crisi epilettica.

I principali trigger sono:

  • Stress (il connubio epilessia e stress è molto frequente)
  • Ansia (per epilessia e ansia, stesso discorso)
  • Consumo di alcolici e sostanze stupefacenti
  • Mancanza di sonno
  • Farmaci
  • Variazioni ormonali mensili (prettamente femminili)
  • Luci colorate e lampeggianti

Una soluzione che può essere utile a riconoscere in tempo una crisi epilettica è tenere un diario.

Puoi annotare nel diario ciò che accade prima di una crisi, così da identificare i principali fattori scatenanti.

In questo modo saprai quali situazioni evitare o, quantomeno, le persone intorno a te saranno pronte ad affrontare un’eventuale crisi.

Domande frequenti

Come capire se si soffre di epilessia?

L’epilessia si manifesta con crisi epilettiche che possono essere semplici o generalizzate. Alcuni sintomi comuni sono la perdita di coscienza, l’allentamento della consapevolezza del contesto, le contrazioni muscolari involontarie e molto altro.

La diagnosi di epilessia è clinica, ma per la certezza bisogna sottoporsi a un EEG (elettroencefalogramma) e, eventualmente, a una risonanza magnetica funzionale.

Cosa si sente prima di una crisi epilettica?

I sintomi che si sentono prima di una crisi epilettica sono:

  • Lampi luminosi
  • Sensazione di vuoto d’aria allo stomaco
  • Formicolii
  • Percezione di sapori e odori insoliti
  • Sensazione di dejà-vu
  • Confusione

Talvolta però, la crisi epilettica può non essere preceduta da alcuna avvisaglia.


Fonti: