La vitamina D: si prende prima o dopo i pasti?

Se hai problemi alle ossa, ti avranno sicuramente consigliato di assumere la vitamina D3.

Quello che forse non tutti sanno è che sono svariati i sintomi di una carenza di vitamina D: capelli che cadono, nervosismo, stanchezza ricorrente.

Insomma: a cosa serve la vitamina D e quali sono i benefici? A evitare tutto questo!

Tra i dubbi più frequenti in chi prende la vitamina D è come assumere la vitamina D e se la vitamina D si prende prima o dopo i pasti.

Scopriamolo!

Devo prendere la vitamina prima o dopo i pasti?

Qui di seguito ti presentiamo la vitamina D si prende prima o dopo i pasti:

Mattina o sera?

Il primo nodo da sciogliere è se prendere la vitamina D di mattina o di sera.

Partiamo da un presupposto: la vitamina D viene assunta da fonti alimentari.

Tuttavia, per essere attivata, la vitamina D ha bisogno dei raggi UV del sole che rendono la molecola capace di svolgere le sue funzioni nell’organismo.

Per semplificare: la vitamina D attiva è più presente quando c’è il sole!

Assumere integratori di vitamina D di notte potrebbe “confondere” il nostro organismo.

Questa tesi è portata avanti da diversi studi, i quali evidenziano come un aumento dei livelli di vitamina D attiva possa ridurre la produzione di melatonina.

La melatonina, dal canto suo, è un ormone prodotto dalla ghiandola pineale proprio di notte, che stimola il sonno.

È per questo che si ipotizza che la vitamina D possa avere effetti negativi sul benessere del sonno.

Tuttavia, bisogna precisare che tali studi non portano ancora a risultati univoci.

Per sicurezza, il consiglio è quello di prendere la vitamina D al mattino o, comunque, durante la giornata, così da evitare eventuali disturbi del sonno.

QUANTITÀ RACCOMANDATA

La quantità di vitamina D raccomandata è di 400 unità al giorno. Questo valore può aumentare fino a 1.000 unità al giorno, in base all’età e all’entità del deficit di vitamina D.

Insieme o lontano dai pasti?

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Per rispondere a questa domanda dobbiamo considerare un’altra proprietà della vitamina D: la liposolubilità.

Lipo sta per lipidi, grassi. Solubilità è la capacità di sciogliersi in un soluto. La liposolubilità è opposta all’idrosolubilità, cioè la capacità di disciogliersi nell’acqua.

La vitamina D è una vitamina liposolubile, che si scioglie nei grassi. Altre vitamine liposolubili sono la vitamina K, la vitamina A e la vitamina E.

Questo sembra suggerire che l’assunzione di pastiglie di vitamina D insieme a un pasto grasso va ad aumentare l’assorbimento della vitamina.

Diversi studi sono stati fatti in questo senso e i risultati sembrano confermare questa tesi.

In particolare una ricerca della Academy of Nutrition and Dietetics riporta che l’assunzione della vitamina D insieme a un pasto grasso ne aumenta l’assorbimento di ben il 32%.

Quindi, il modo migliore per assumere la vitamina D è in occasione dei pasti, meglio se sono pasti a buon contenuto di grassi.

LO SAPEVI CHE

La vitamina D ha anche effetti sulla modulazione del sistema immunitario. In particolare ha un ruolo protettivo nelle malattie autoimmuni, contro la tiroide e altri organi.

Il fabbisogno di vitamina D varia in base alla stagione

L’ho già anticipato: vitamina D e luce solare vanno a braccetto.

È facile quindi comprendere come il fabbisogno di vitamina D varia in base alla stagione.

  • Durante la stagione invernale, quando si sta spesso al chiuso e il sole è spesso coperto dalle nuvole, è probabile che l’apporto alimentare di vitamina D non sia sufficiente.
  • In estate invece, quando il sole picchia forte e passiamo gran parte del nostro tempo fuori casa, è difficile avere bisogno di un’integrazione di vitamina D.

È bene quindi tarare il dosaggio di vitamina D da assumere in base alla stagione.

Gli alimenti ricchi di vitamina D

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Non è necessario ricorrere agli integratori di vitamina D: spesso La nutrizione può bastare!

Esistono numerosi alimenti che contengono la perfetta associazione di calcio e vitamina D.

I principali cibi con la vitamina D sono:

  • Aringhe
  • Sgombro
  • Alici
  • Pesce in generale
  • Funghi
  • Uova
  • Yogurt
  • Latte
  • Formaggio

Sono da preferire pesci a elevato contenuto di acidi grassi omega 3 e formaggi a basso contenuto di colesterolo.

ATTENZIONE

Un eccesso di vitamina D può causare nausea, vomito, inappetenza, ipertensione arteriosa, nervosismo e ipercalcemia, ovvero livelli di calcio nel sangue molto alti. Non superare le dosi consigliate!

Vitamina D: controindicazioni e carenza

La carenza di vitamina D ha effetti negativi soprattutto sulla mineralizzazione delle ossa.

Nei casi più gravi può insorgere rachitismo, deformazioni ossee e osteomalacia.

Questo è particolarmente importante se a essere carenti di vitamina D sono i bambini o le donne in menopausa.

I bambini perché avranno disturbi dell’accrescimento, con il rischio che diventino permanenti. Le donne in menopausa, invece, tendono a soffrire di osteoporosi per via degli squilibri ormonali.

Un deficit di vitamina D accelera la perdita ossea.

Anche un eccesso di vitamina D può avere controindicazioni ed effetti collaterali. I principali sono vomito, diarrea, spasmi muscolari e ipocalcemia.


Fonti: