Cortisone: a cosa serve, effetti collaterali

Il cortisone è un corticosteroide. È un ormone che in situazioni di stress viene prodotto dalle ghiandole surrenali ( non a caso viene definito anche “ormone dello stress”).

Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, è usato per il trattamento di molte condizioni problematiche, come l’artrite reumatoide e l’asma. 

Il cortisone può essere assunto per via orale, iniettato o applicato sulla pelle per mezzo di lozioni o unguenti.

Scoperto dal chimico Kendall che nel 1950 ottenne il premio Nobel per la medicina, iniziò presto a essere riprodotto in laboratorio quando si iniziò a sperimentarlo sui malati di artrite reumatoide.

In questo articolo approfondiremo gli utilizzi e proprietà di questo ormone dagli effetti straordinari, analizzandone aspetti e controindicazioni. 

Ecco dunque il focus del nostro articolo: cortisone: a cosa serve, effetti collaterali.

Che cos’è il cortisone e come si può assumere?

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Prodotto in maniera naturale dalle ghiandole surrenali, il cortisone è un ormone corticosteroide dalle importanti proprietà antinfiammatorie.

Il suo ruolo principale è quello di regolare il metabolismo dei glucocorticoidi, ma svolge anche altre importanti funzioni, come la stimolazione delle cellule del sistema immunitario e la riduzione dell’infiammazione.

Prima di andare avanti ci sembra opportuno fare una breve parentesi sui glucocorticoidi.

Che cosa sono? Si tratta di ormoni steroidei che vengono prodotti in maniera naturale nella corteccia del surrene.

Appartenenti alla classe dei corticosteroidi, tra di essi il più famoso è il cortisolo, noto anche come ormoni dello stress, perché aumenta la sua produzione soprattutto in situazioni di stress emotivo e fisico.

Il cortisolo ha un effetto antinfiammatorio molto potente ed è utilizzato in particolare per il trattamento dell’artrite reumatoide. 

Solo successivamente gli studiosi hanno scoperto altre sue importanti proprietà farmacologiche.

I glucocorticoidi agiscono attraverso il legame al loro recettore principale, che è il cosiddetto recettore dei glucocorticoidi o GR che si attiva ed entra nel nucleo cellulare all’interno del quale si occupa di controllare il funzionamento dei geni e di aumentare o diminuire la produzione delle proteine.

Ritornando al cortisone, invece, esso può essere assunto per via orale, iniettato o somministrato topicamente (applicato sulla pelle). La forma e la dose dipendono da diversi fattori, come l’età, il peso e la condizione di salute generale.

Il cortisone si rende utile per il trattamento di malattie autoimmuni ma anche per altre patologie come:

  • Dermatite
  • Colite ulcerosa
  • Lupus
  • Nefriti
  • Malattie oculari
  • Reumatismi articolari

Attenzione! Il cortisone agisce come immunosoppressore ma solo nei casi in cui si deve ottenere una limitazione o l’eliminazione della risposta immunitaria. 

Altra informazione da tenere in considerazione: la sua azione antinfiammatoria attenua i sintomi ma non elimina la causa.

Come ricordavamo poco sopra, il cortisone può essere assunto in modalità diverse a seconda anche della durata della terapia.

Per esempio, nel caso di malattie croniche o di lunga durata, il cortisone generalmente viene somministrato per via orale o per via aerea.

In situazioni in cui è necessario agire in maniera urgente, il cortisone viene iniettato tramite iniezione intramuscolare, endovenosa o sottocutanea.

Nel caso di disturbi afferenti invece gli occhi o la pelle, la somministrazione di cortisone è topica e quindi attraverso l’utilizzo di creme, unguenti spray o colliri.

LO SAPEVI CHE?
Uno studio condotto dalla Cambridge University ha dimostrato che il cortisone potrebbe avere effetti benefici sui pazienti che soffrono di schizofrenia.
Si è dimostrato inoltre, che l’attività corticosurrenale è stimolata dalla terapia insulinica, dalla terapia elettroconvulsiva e dall’elettronarcosi.


Cortisone e possibili effetti collaterali dei cortisonici

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Utilizzato in caso di artrite, allergie, asma, patologie dermatologiche, il cortisone riduce i sintomi e previene la risposta infiammatoria modificando anche la reazione dell’organismo a taluni stimoli immunitari.

Sebbene possa rivelarsi utile per alleviare la sintomatologia di disturbi dolorosi e talvolta invalidanti, devi sapere che esso può presentare anche importanti effetti collaterali. 

Te ne elenchiamo alcuni:

  • Mal di testa
  • Nausea
  • Insonnia
  • Aumento dell’appetito
  • Irritazione
  • Sudorazione eccessiva

Vediamo adesso chi può assumere cortisone e in che modo.

Bambini

Anche i bambini potrebbero ritrovarsi ad assumere cortisone per svariati motivi. 

Se la terapia cortisonica non è di lunga durata, gli effetti collaterali sopra elencati o altri che potrebbero sorgere, è probabile che non si verifichino. 

Se anche dovessero manifestarsi, essi sono temporanei e destinati a scomparire in un arco temporale piuttosto breve.

Nel caso invece di terapia cortisonica di lunga durata, potrebbero verificarsi questi effetti collaterali:

  • Alterazioni del comportamento: irritabilità, nervosismo e sbalzi di umore
  • Aumento del peso: causato da ritenzione idrica e aumento dell’appetito
  • Irritazione parete gastrica: il consiglio è di far assumere cortisone a stomaco pieno

Al giorno d’oggi i medici non si fanno problemi a prescrivere cortisonici o ad iniziare terapie cortisoniche ai bambini.

C’è però un doppio risvolto della medaglia.

Se è vero che da una parte la somministrazione dei cortisonici può essere utile per alleviare la sintomatologia di problemi anche piuttosto seri, non ne eliminano però la causa. 

Un altro effetto negativo è che il cortisone somministrato a lungo può comportare un indebolimento del sistema immunitario ed è dunque piuttosto facile che il bambino si ammali più frequentemente o che possa manifestare effetti collaterali più gravi, come ipertensione e iperglicemia.

Tra gli effetti negativi che segnaliamo nell’uso prolungato di terapia cortisonica nei bambini, c’è anche un rallentamento della crescita staturale.

I cortisonici non sono consigliati nei bambini che hanno tosse, mal di gola o rinite di natura infettiva, dato che questi sono frequenti soprattutto nei primi anni di vita e si possono curare tranquillamente evitando l’utilizzo del cortisone.

Adulti

Per quanto riguarda gli adulti, la dose di cortisone da somministrare dipende da diversi fattori come peso, età, sesso e patologie. 

Generalmente, una compressa da 25 grammi (nel caso di cortisone somministrato in via orale) è la dose giornaliera considerata fisiologica.

Assunzione intramuscolare e intra-articolare

L’assunzione intramuscolare e intra-articolare di cortisone è un trattamento comune per il dolore e l’infiammazione. 

In questi casi, il cortisone viene iniettato direttamente nel muscolo o nell’articolazione interessata per fornire sollievo immediato dal dolore e ridurre l’infiammazione.

Nel caso della iniezione intra-articolare, il cortisone va ad agire direttamente nell’articolazione con l’intento di ridurre l’infiammazione. 

Generalmente si ricorre a questa modalità in caso di borsiti, tendiniti e artrite reumatoide.

Nel caso invece della iniezione intramuscolare, il cortisone verrà iniettato direttamente nel muscolo. Secondo la letteratura scientifica, le iniezioni intramuscolari riguardano 5 sedi: 

  1. Muscolo deltoide
  2. Sede rettofemorale
  3. Sede dorsogluteale
  4. Sede vasto laterale
  5. Sede ventrogluteale

Assunzione per via aerea

Questa modalità di somministrazione è particolarmente indicata in caso di malattie infiammatorie delle vie respiratorie, come ad esempio il raffreddore o l’influenza persistenti ma anche l’asma. 

In questi casi gli effetti collaterali sono davvero limitati in quanto il cortisone va ad agire in modo mirato sulle vie dei bronchi combattendo l’infiammazione. 

Il cortisone inalato riguarda solo la zona da trattare e in questi casi le vie respiratorie.

Assunzione per via orale

Il cortisone viene assunto per via orale in pillole o capsule. 

La dose e la durata del trattamento varia a seconda della condizione che si sta trattando.

Il cortisone può essere assunto con o senza cibo. 

Generalmente, il cortisone per via orale viene prescritto per trattare stati infiammatori relativi a malattie croniche come artrite reumatoide e psoriasi.

Effetti collaterali del cortisone: quando allertare il medico

L’assunzione di cortisone potrebbe comportare l’insorgere di effetti collaterali più o meno severi. 

Si consiglia di contattare il medico nei seguenti casi:

  • Rash cutaneo
  • Orticaria
  • Difficoltà respiratorie
  • Dolore al petto
  • Febbre
  • Mal di gola
  • Dolori articolari
  • Nausea
  • Vomito
  • Inappetenza
  • Aumento di peso

Effetti collaterali del cortisone a lungo termine

osteoporosi

Ecco invece gli effetti collaterali del cortisone se assunto per periodi lunghi.

Iperglicemia

Condizione che può dipendere dall’insulino-resistenza o da una maggiore produzione di glucosio. Controllare la glicemia se si inizia una terapia col cortisone è importante dato che potrebbe verificarsi un’alterazione del metabolismo glucidico. 

Anche la pressione sanguigna dovrebbe essere controllata regolarmente.

Volendo spiegare più semplicemente con il termine iperglicemia, i medici fanno riferimento ad una presenza elevata di glucosio nel sangue rispetto a quelli che vengono considerati valori normali.

I valori normali di glicemia devono essere compresi tra i 70 e i 100 mg/ decilitro quando misurato dopo 8 ore di digiuno.

L’iperglicemia può dipendere non soltanto da una terapia cortisonica prolungata, ma anche da altri problemi, come una cattiva alimentazione fatta prevalentemente di carboidrati oppure da stress, obesità e uno stile di vita non equilibrato.

Miopatia

Patologia che provoca un indebolimento dei muscoli volontari o striati. 

Si manifesta attraverso astenia, dolori e crampi muscolari, tra i vari sintomi.

Il sintomo principale della miopatia è però la ipostenia, c’è una diminuzione della forza muscolare che è dovuta ad un’alterazione delle fibre muscolari.

La miopatia può essere ereditaria e in questo caso si manifesta in età infantile.

Nella maggior parte dei casi è degenerativa.

Se non è di natura ereditaria può manifestarsi in qualsiasi età o momento della vita.

Osteoporosi

L’osteoporosi è un altro rischio legato all’uso prolungato di terapia col cortisone. 

Si tratta di una condizione in cui le ossa si indeboliscono e diventano fragili, rendendo più facile le fratture ossee. 

Per prevenire questa patologia, è importante assumere calcio e vitamina D.

È necessario porre l’attenzione su questo punto: le fratture derivanti da osteoporosi possono avere delle conseguenze importanti perché possono condurre sia alla mortalità che alla disabilità motoria.

Necrosi ossea

La necrosi ossea è un altro effetto collaterale del cortisone a lungo termine. 

Si tratta di una condizione in cui le ossa si deteriorano ed è più facile incorrere nel rischio di fratture soprattutto all’anca e al femore.

In medicina con necrosi ossea o osteonecrosi si fa riferimento alla morte di una parte del tessuto osseo causata da un’insufficiente o mancato afflusso di sangue.

Aumento di peso

Il cortisone, se assunto per un lungo periodo di tempo, può provocare un aumento di peso per due ragioni: la prima è perché si verifica l’aumento dell’appetito, la seconda è perché può esserci ritenzione idrica e quindi accumulo di liquidi.

Si stai seguendo una cura col cortisone e hai paura di aumentare di peso, dovresti fare un’alimentazione equilibrata, in particolare una dieta iposodica, quindi con poco sale per evitare la ritenzione idrica ma anche poco iperproteica perchè il cortisone trattiene il sodio e va ad alterare il normale funzionamento del metabolismo proteico ma anche del glucosio e del calcio.

Gonfiore del viso e collo

Il cortisone se assunto per un lungo periodo di tempo può favorire l’accumulo di grasso corporeo su addome, collo e viso (è il cosiddetto effetto a luna piena).

Cute atrofica da steroidi

La cute atrofica da steroidi è un altro effetto collaterale del cortisone a lungo termine. 

Si tratta di una condizione in cui la pelle si indebolisce e si assottiglia, rendendo più facile le ferite. Questo effetto può essere particolarmente evidente nei pazienti che soffrono di psoriasi.

Aumento rischio infezioni

Il cortisone può anche aumentare il rischio di infezioni, poiché indebolisce il sistema immunitario.

Glaucoma

Il glaucoma è un altro possibile effetto collaterale del cortisone a lungo termine.

Si tratta di una condizione in cui la pressione all’interno dell’occhio aumenta, causando danni alla retina. 

Questo effetto può portare addirittura alla perdita della vista.

Altri effetti indesiderati

Tra gli altri effetti indesiderati ti segnaliamo anche:

  • Disfunzioni erettili
  • Apatia
  • Irritabilità
  • Depressione
  • Sbalzi di umore
  • Disturbi del sonno

Precauzioni e avvertenze

Prima di utilizzare il cortisone, è importante consultare il proprio medico o farmacista. 

Il cortisone può interagire con altri medicinali e causare effetti indesiderati.

Il trattamento con cortisone deve essere sempre seguito da un professionista sanitario e sotto stretta supervisione medica. 

Si raccomanda di non interrompere il trattamento senza consultare il medico.

Il cortisone può aumentare la sensibilità all’insulina e causare aumenti di peso. 

Si consiglia di monitorare attentamente la glicemia durante il trattamento.

Il cortisone può aumentare la pressione sanguigna e causare edema (gonfiore). 

Si consiglia di monitorare attentamente la pressione sanguigna durante il trattamento.

Conclusioni

In conclusione, si può affermare che il cortisone è un farmaco utile e sicuro se usato nel modo appropriato. 

Tuttavia, come tutti i farmaci, il cortisone può avere effetti collaterali e deve essere usato con cautela e dietro consiglio e/o prescrizione medica. 

Se hai qualsiasi dubbio su come usare il cortisone o se pensi di averne bisogno, parla sempre con il tuo medico o farmacista.

L’uso a lungo termine di cortisone può causare diversi effetti collaterali anche piuttosto severi. 


Fonti: