Fosfatidilserina: a cosa serve e quando assumerla

La fosfatidilserina è un fosfolipide presente nelle membrane cellulari, soprattutto nel cervello, che svolge diversi e importanti compiti. 

Viene utilizzata dalle cellule cerebrali per la produzione di energia, la trasmissione degli impulsi nervosi e la sintesi delle neurotrasmettitori. 

La fosfatidilserina è anche coinvolta nella rigenerazione delle cellule cerebrali e nella protezione del cervello dagli stress ossidativi.

Che cos’è la fosfatidilserina 

La fosfatidilserina è una sostanza chimica che si trova naturalmente nel cervello. 

È una componente importante delle cellule nervose e aiuta a mantenere la funzione cerebrale. 

La fosfatidilserina può essere contenuta in diversi integratori alimentari e viene utilizzata come supplemento alimentare per migliorare la salute del cervello.

Proprio per il fatto che la fosfatidilserina si trovi in alte concentrazioni nel cervello, contribuisce al mantenimento delle funzioni cognitive soprattutto negli anziani, favorendo la loro memoria e la loro concentrazione.

Il Ministero della Salute ha inserito la fosfatidilserina nell’elenco “altri nutrienti e altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico”.

Tanti sono i benefici della fosfatidilserina. 

Te ne elenchiamo alcuni.

A cosa serve la fosfatidilserina? Usi e benefici

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La fosfatidilserina è benefica per il nostro cervello, per varie ragioni:

  • Migliora la memoria e le funzioni cognitive: alcuni studi hanno dimostrato che l’integrazione della fosfatidilserina migliora la memoria degli anziani, agendo positivamente anche sulla concentrazione. Anche i malati di Alzheimer e chi soffre di demenza senile, pare riescano a trarre ottimi benefici. Come mai esiste questa correlazione tra fosfatidilserina e funzioni cognitive? Semplice. La fosfatidilserina aumenta la comunicazione neuronale, la fluidità della membrana e i livelli di acetilcolina, un neurotrasmettitore che protegge le membrane cellulari dall’attacco di radicali liberi e danni ossidativi.
  • Riduce sintomi di iperattività e disturbo da deficit di attenzione: è stato dimostrato che l’integrazione di fosfatidilserina è in grado di migliorare significativamente i sintomi derivanti da questi due disturbi con conseguente miglioramento anche della memoria e della concentrazione.
  • Migliora lo stress: la fosfatidilserina se assunta per periodi di tempo piuttosto lunghi, potrebbe giovare anche all’umore agendo come “calmante”. Studi sono ancora in corso.
  • Stimola la produzione di acetilcolina 
  • Elimina le cellule cerebrali che hanno subito un danno
  • Migliora i livelli di attenzione e la concentrazione
  • Aiuta a migliorare i sintomi di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer

Approfondiamo meglio alcuni benefici della fosfatidilserina in relazione a specifiche patologie.

  1. Alzheimer 

Secondo recenti studi, la fosfatidilserina potrebbe aiutare a migliorare le capacità cognitive dei pazienti affetti da Alzheimer

La somministrazione di 200 mg al die di fosfatidilserina per un arco temporale lungo tre mesi, avrebbe migliorato sensibilmente la memoria e la concentrazione dei pazienti affetti da Alzheimer e demenza senile.

Questo fosfolipide in condizioni normali, è in grado di costruire le membrane delle cellule cerebrali le quali a loro volta devono rilasciare due neurotrasmettitori, la dopamina e l’acetilcolina. 

Con l’età che avanza o con l’insorgere delle patologie neurodegenerative, le funzioni cognitive subiscono un rallentamento o addirittura una interruzione. 

Ecco dunque che le integrazioni con la fosfatidilserina vanno ad aumentare l’attività chimica di serotonina e dopamina consentendo una crescita delle cellule nervose.

  1. Declino cognitivo legato all’età

Studi clinici hanno dimostrato che la somministrazione di fosfatidilserina è efficace per migliorare la memoria nelle persone con declino cognitivo legato all’età, aiutandoli a recuperare ricordi perduti e addirittura a creare nuovi ricordi.

  1. Depressione

La fosfatidilserina sarebbe in grado di migliorare anche lo stato depressivo. 

Lo dimostrano diversi studi che hanno svelato che l’assunzione di 300 mg di fosfatidilserina con o senza l’aggiunta di omega 3, è capace di resettare l’umore e migliorare la sintomatologia depressiva. 

La fosfatidilserina riduce anche lo stress dato che va ad abbassare il cortisolo e il cd ormone dello stress, il CRH.

E’ stato dimostrato che una persona affetta da depressione, ha un basso contenuto di Omega 3 e fosfatidilserina.

L’aumento di contenuto di acidi grassi essenziali e di fosfatidilserina per mezzo del cibo o degli integratori, può aiutare a combattere la depressione. 

  1. Parkinson

Uno studio condotto dall’Università di Tel Aviv in Israele, ha dimostrato che l’integrazione di fosfatidilserina migliora il funzionamento di geni responsabili dello sviluppo di malattie degenerative come per l’appunto il morbo di Parkinson. 

  1. ADHD

Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività può colpire bambini in età scolare e prescolare, prevalentemente. 

Si manifesta con l’insorgenza di alcuni sintomi come:

  • Difficoltà a concentrarsi
  • Facilità a distrarsi
  • Difficoltà a mantenere la calma.

La fosfatidilserina si è rivelata utile in questi casi per il fatto che è in grado di normalizzare il contenuto di lipidi nel cervello creando equilibrio tra e nelle cellule cerebrali.

  1. Performance atletiche

Ebbene sì, la fosfatidilserina si è rivelata utile per gli atleti o nel caso di chi pratica sport a livello agonistico. 

Per quale ragione? 

Semplice: la fosfatidilserina mantiene costante i livelli di testosterone, diminuisce il danno muscolare e crea uno stato generale di benessere.

Possibili effetti collaterali della fosfatidilserina

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La fosfatidilserina è una sostanza naturalmente presente nei cervelli di tutti gli animali e degli esseri umani. 

L’integratore di fosfatidilserina non è mai stato associato a effetti collaterali significativi. 

In alcuni casi, tuttavia, si potrebbe verificare un leggero mal di testa o vertigini. 

Questi effetti collaterali sono generalmente lievi e di breve durata. 

Talvolta, potrebbero comparire anche dei lievi problemi gastrointestinali come nausea e vomito. 

Se ne sconsiglia l’assunzione nel caso di gravidanza e allattamento.

Dosaggio e preparazione

Tanti sono gli integratori a base di fosfatidilserina che si trovano in commercio sotto forma di capsule o compresse. 

La dose giornaliera consigliata dalla maggior parte dei produttori, dai medici o farmacisti,  è di 300 mg, da assumere una o due volte al giorno.

Assumere la fosfatidilserina sotto forma di integratore è semplice. 

Essa si può prendere ingerendo una capsula o una compressa, dissolvendola in un bicchiere d’acqua. 

Si può anche sciogliere la fosfatidilserina in altri liquidi, come il latte o il succo di frutta.

Cibi ricchi di fosfatidilserina

La fosfatidilserina è una sostanza importante per mantenere intatta o proteggere la salute del cervello. 

È presente in molti alimenti, ma è particolarmente ricca in alcuni di questi. 

Ecco una lista dei cibi più ricchi in fosfatidilserina:

  • Soia: i semi di soia sono ricchi di fosfatidilserina. Uno studio ha dimostrato che assumere 300 mg traendoli da questi superfood per 12 settimane, ha migliorato le funzioni cognitive di pazienti di età compresa tra i 50 e i 90 anni. I semi di soia sono inoltre ricchi di magnesio, calcio, acido folico e proteine.
  • Sgombro: è tra i migliori pesci ricchi di omega 3 e fosfatidilserina. La loro combinazione si è rivelata straordinaria per migliorare concentrazione e memoria. Una porzione di sgombro può fornire fino a 100 mg di fosfatidilserina che unita a 26 mg di DHA permette di migliorare la funzione cognitiva negli anziani.
  • Fegato: il fegato degli animali è un’ottima fonte di fosfatidilserina.
  • Tonno: anche il tonno è un’ottima fonte di fosfatidilserina. Ricco pure di potassio, niacina e colina e selenio, quest’ultimo utile per la sintesi del DNA e per garantire il regolare funzionamento del sistema immunitario.

LO SAPEVI CHE?

Uno studio del 2014 e ancora in corso, condotto su fosfatidilserina e disturbi cognitivi, ha dimostrato che la corretta combinazione di acidi grassi omega 3 e fosfatidilserina è capace non solo di migliorare ma anche di aumentare le capacità mnemoniche negli anziani e nei pazienti affetti da demenza senile o con disturbi cognitivi.

Un altro studio condotto nel 2015 su omega 3 e fosfatidilserina ha dimostrato che su un gruppo di pazienti anziani e in stato depressivo, la somministrazione di un integratore contenente 100 mg di fosfatidilserina, 119 mg di DHA e 70 mg di EPA per tre volte a giorno, si è rivelata più efficace di un comune antidepressivo o comunque al suo pari ma con effetti collaterali pari a zero.

Conclusioni

In conclusione, la fosfatidilserina è una sostanza importante per il mantenimento della salute del cervello. 

Ha diverse proprietà benefiche, tra cui quella di aiutare a migliorare la memoria e le funzioni cognitive. 

La fosfatidilserina è anche utile nel trattamento della depressione e dell’ansia.


Fonti: