Come capire se si hanno le emorroidi interne

È sempre così.

Andando in bagno hai notato un po’ di sangue rosso vivo sulla carta igienica e ora sei nel panico più totale perché internet ti prospetta bruttissime malattie.

Fermati un attimo. E se ti dicessi che quello che ti è successo è proprio il risultato perfetto per una ricerca dalle parole chiave “emorroidi: come riconoscerle”?

Emorroidi e ragadi si manifestano soprattutto col sanguinamento!

Il dolore rettale, quello classico che non ti fa sedere, può essere totalmente assente se hai le emorroidi interne.

Vediamo insieme come capire se si hanno le emorroidi interne e come si curano!

Come capire se si hanno le emorroidi interne

Qui di seguito ti presentiamo come capire se si hanno le emorroidi interne:

Cosa sono le emorroidi interne?

Siamo abituati a pensare che le emorroidi siano quelle specie di “palline” che, quando s’infiammano, possono fuoriuscire dall’ano e far venire fuori tutti gli improperi del mondo per il dolore.

Sarai felice di sapere che le cose non stanno proprio così.

Sì, perché non è detto che le emorroidi vengano fuori. In questo caso prendono il nome di emorroidi interne.

In realtà, il nome corretto sarebbe patologia emorroidaria.

Devi sapere infatti che le emorroidi interne le abbiamo tutti. Non sono altro che delle vene situate nella parete della zona di passaggio fra il retto e il canale anale e, normalmente, servono per aiutarci a mantenere la continenza anale.

Praticamente, servono a “trattenere” in tutti i momenti in cui non andiamo in bagno!

Quando queste strutture si infiammano tendono a dare dolore. In questo caso si parla di crisi emorroidaria.

Infine, se si soffre cronicamente di questo problema, possiamo parlare di malattia emorroidaria a tutti gli effetti.

Ma cosa differenzia le emorroidi interne dalle emorroidi esterne?

  • C’è una specie di linea che separa il retto dall’ano, che prende il nome di linea dentata. Le emorroidi interne originano al di sopra di questa linea, le emorroidi esterne al di sotto, più vicino all’orifizio anale
  • Le differenze sono anche nei sintomi (che vedremo tra pochissimo!)

Classificazione delle emorroidi interne

Ti svelo un piccolo segreto: in realtà la differenza tra emorroidi interne ed esterne è più che altro didattica.

Molto spesso le emorroidi esterne sono soltanto delle emorroidi interne che, dopo una prima fase in cui l’infiammazione resta limitata al canale, si gonfiano e “sbucano” all’esterno.

In medicina, le emorroidi interne vengono classificate in quattro gradi di gravità:

  • Grado 1

Le vene emorroidarie sono lievemente congeste; non è presente prolasso e restano all’interno del canale anale.

  • Grado 2

Il gonfiore aumenta.

È presente un leggero prolasso esterno che, dopo la defecazione, si riduce spontaneamente.

  • Grado 3

La congestione emorroidaria è importante.

Le emorroidi prolassate non si riducono più spontaneamente ma possono essere ricondotte all’interno manualmente.

  • Grado 4

Le emorroidi e la mucosa anale sono prolassate.

Il prolasso è esterno e non è riducibile. Possono essere presenti emorroidi trombizzate.

RICORDA

Una dieta equilibrata nei vari nutrienti è il primo passo – e il più utile – per prevenire le emorroidi, sia interne che esterne!


Emorroidi interne: le cause

Ma perché una cosa naturale come le emorroidi può diventare patologica?

Qualsiasi situazione che può portare a sfiancamento della mucosa anale può portare allo sviluppo di emorroidi!

Anche l’aumento della pressione al livello del plesso emorroidario può portare allo sviluppo di patologia emorroidaria.

Vediamo un riassunto delle cause più frequenti di emorroidi interne:

  • Stitichezza: sforzi ripetuti possono aumentare la pressione nelle vene emorroidarie. Col passare del tempo tali problemi possono portare a gonfiore e infiammazione.
  • Diarrea: anche la diarrea può mettere a dura prova la tua “zona delicata” e predisporre all’infiammazione delle emorroidi
  • Dieta ricca di grassi e povera di fibre: rende difficoltoso il transito intestinale delle feci
  • Gravidanza e parto: la costante pressione sul bacino esercitata dall’utero che ospita il feto, può portare allo sviluppo di emorroidi in gravidanza. Lo sforzo del parto può contribuire all’insorgenza della condizione
  • Obesità: i meccanismi sono molto simili a quelli delle emorroidi in gravidanza, cioè aumento della pressione pelvica
  • Eccessiva sedentarietà: all’origine del dolore può esserci anche una posizione seduta protratta a lungo, molto frequente in chi lavora in ufficio o al computer.

LO SAPEVI CHE

Anche gli sport che sollecitano molto la zona anale, come il ciclismo e il motociclismo, possono predisporre allo sviluppo di patologia emorroidaria.


Emorroidi interne: sintomi

Emorroidi-interne-sintomi

Le emorroidi interne ed esterne possono entrambe causare sanguinamento con la defecazione.

Quello che le differenzia, oltre al grado di protrusione, è il fatto che le emorroidi interne si associano molto più raramente a dolore.

Questo, se presente, è legato più ad alcune complicazioni della malattia emorroidaria più che alle emorroidi interne.

Andiamo più in profondità (pessima battuta, lo so):

  • Il sintomo #1 delle emorroidi interne è il sanguinamento.

Si può notare sangue rosso vivo sulla carta igienica oppure anche durante la defecazione, se il sanguinamento è abbondante.

Nelle fasi iniziali potresti avere anche delle emorroidi senza sangue ma è molto difficile che tu ti accorga di averle a questo stadio.

Il sanguinamento delle emorroidi è il vero campanello d’allarme!

  • Il dolore è un sintomo poco frequente

La zona colpita dalle emorroidi interne non ha molte terminazioni nervose. Se avverti molto dolore, è più probabile si tratti di ragadi anali o emorroidi esterne.

Il dolore può diventare importante anche in caso di complicanze delle emorroidi, come le temibili emorroidi trombizzate.

In poche parole, significa che un coagulo ha riempito la vena emorroidaria, che si presenterà gonfia, bluastra e molto dolente.

  • Disagio e ingombro nella zona anale
  • Prurito al sedere

ATTENZIONE

Il sangue delle emorroidi è sempre rosso vivo! Un sanguinamento scuro indica spesso che il sangue è stato in parte digerito e, quindi, la fonte del sanguinamento è più in alto. Le emorroidi, invece, si trovano già quasi all’esterno.


I trattamenti per le emorroidi interne

Chiariamolo subito: per le emorroidi interne la cosa più importante in assoluto è la prevenzione.

Devi individuare ciò che non va nelle tue abitudini per capire come “disinfiammare” il corpo, in particolare la zona anale e perianale.

Il modo di ragionare deve essere questo:

  • Passo molto tempo a sedere? Devo cercare di fare pause frequenti in cui mi alzo e faccio piccole passeggiate!
  • Assumo poche fibre? Devo mangiare più frutta e verdura!
  • Bevo poco? Devo portare sempre con me una bottiglietta d’acqua per rendere più agevoli i movimenti intestinali!

In questo articolo abbiamo parlato dei rimedi per emorroidi esterne, che vanno bene anche per quelle interne.

Solo dopo aver migliorato dieta e stile di vita puoi pensare a trattamenti farmacologici che forniscono sollievo, è vero, ma appena passa l’effetto si torna al punto di partenza.

Puoi provare con:

  • Integratori per emorroidi, che migliorano la circolazione e rinforzano le pareti delle vene (ad esempio, puoi provare Diosmin)
  • Pomata per emorroidi esterne gonfie
  • Rimedi naturali per le emorroidi come la bromelina o l’aloe vera, potenti antinfiammatori

Se nonostante tutti questi accorgimenti le emorroidi persistono, il trattamento d’elezione è l’intervento chirurgico.

Esistono diverse tipologie di chirurgia di cura per le emorroidi:

  • Emorroidectomia
  • Dearterializzazione emorroidaria
  • Obliterazione

Ciascuna di queste tecniche è, al giorno d’oggi, relativamente indolore e a recupero molto rapido. Inoltre non richiedono colonscopia completa ma vengono eseguiti in regime ambulatoriale.

Insomma: NON AVERE PAURA e pensa a quanto starai bene senza quelle fastidiosissime emorroidi!

Fonti: