La pressione bassa negli anziani

Quante volte hai sentito dire che è meglio avere la pressione bassa?

Questo è vero… fino a un certo punto.

Tenere sotto controllo la pressione è sempre un bene, specie se si soffre di ipertensione. Tuttavia, valori di pressione particolarmente bassi possono essere ugualmente pericolosi.

Questo è vero soprattutto negli anziani, che hanno già un sistema di autoregolazione pressorio che lavora a fatica.

Cerchiamo di capire qualcosa in più sulla pressione bassa negli anziani!

Qui di seguito ti presentiamo pressione bassa negli anziani:

Pressione sanguigna: cosa c’è da sapere

Pressione-sanguigna

Iniziamo con una domanda banale quanto importante: che cos’è la pressione sanguigna?

La pressione sanguigna è la forza che il sangue esercita nella sua progressione all’interno dei vasi sanguigni sotto la spinta del cuore.

Il ventricolo sinistro, quando il cuore si contrae, spinge il sangue in aorta. Questa fase si chiama sistole e questa pressione viene chiamata pressione sistolica, detta anche pressione massima.

Il cuore poi si dilata e accoglie nuovo sangue. In questa fase, chiamata diastole, si registra un altro livello di pressione, più basso di quello sistolico.

Questo valore prende il nome di pressione diastolica (o minima).

Se la pressione è troppo alta rispetto al normale, parliamo di ipertensione arteriosa.

Quando invece è troppo bassa, si ha una condizione chiamata ipotensione arteriosa.

Ora che abbiamo queste nozioni, è più facile capire come una pressione troppo bassa possa essere dannosa.

Se il sangue non ha abbastanza pressione, rischia di non irrorare bene tutti gli organi, tra cui quelli più importanti, come rene e cervello.

Le persone anziane sono più predisposte a soffrire di ipotensione arteriosa.

Questo perché hanno diverse patologie tutte insieme (comorbidità) che portano il sistema cardiocircolatorio a essere meno efficiente nel mantenere una buona pressione sanguigna.

MILLIMETRI DI MERCURIO

L’unità di misura della pressione arteriosa sono i “millimetri di mercurio”, indicati con la sigla mmHg che segue il valore pressorio numerico.


Misurare la pressione arteriosa

Uno studio osservazionale italiano ha messo in evidenza che circa il 60% dei pazienti affetti da ipertensione arteriosa è in terapia e che solo il 33% raggiunge un buon controllo della pressione.

Questo dato ribadisce l’importanza di misurare regolarmente la pressione arteriosa e di rivolgersi al proprio medico, qualora si evidenzino risultati fuori dai valori normali.

Ma come si misura correttamente la pressione arteriosa?

Ci sono misuratori di pressione automatici, che fanno tutto da soli, oppure quelli manuali.

Se hai uno sfigmomanometro manuale, non disperare: misurare la pressione è piuttosto semplice. Hai solo bisogno di uno stetoscopio e del misuratore con bracciale gonfiabile.

Poi devi seguire questi passaggi:

  1. Metti il tuo paziente seduto, col braccio poggiato sul tavolo in modo che sia alla stessa altezza del cuore.
  2. Inserisci la testa dello stetoscopio subito sotto la parte inferiore del bracciale, che dovrai chiudere.
  3. Gonfia il bracciale e inforca lo stetoscopio.
  4. Ad un certo punto non sentirai più nessuna pulsazione. Continua a gonfiarlo ancora qualche secondo.
  5. Inizia a sgonfiare il bracciale, usando l’apposita valvola: il valore di pressione indicato sul manometro inizierà a scendere.
  6. Sentirai un suono simile a un sibilo, ritmico: annota il valore a cui compare, perché questa sarà la pressione sistolica.
  7. Continua a sgonfiare finché il sibilo non scompare e si ripristina la normale pulsazione dell’arteria omerale: annota il valore a cui scompare, è la pressione diastolica.

Complimenti, hai misurato la pressione arteriosa!

Ma ora come interpretiamo i valori della pressione sanguigna?

  • Valori di pressione superiori a 140/90 sono indicatori di alta pressione arteriosa.
  • Valori di pressione sistolica inferiori a 100 mmHg indicano un’ipotensione arteriosa.

QUALCHE CONSIGLIO

Sarebbe bene effettuare tre misurazioni consecutive della pressione per aumentare l’accuratezza della lettura. Inoltre è buona norma misurare la pressione da entrambe le braccia.


Pressione sanguigna e frequenza cardiaca

Molto spesso capita di trovare pressione bassa e battiti alti negli anziani. È normale?

La relazione tra pressione sanguigna e frequenza cardiaca è molto complessa. Provo però a semplificartela al meglio.

Se la pressione è la “forza” con cui il sangue è spinto dal cuore, la frequenza è la velocità a cui il cuore batte.

La frequenza cardiaca normale va dai 60 ai 100 battiti al minuto.

Quando la pressione è troppo bassa, quando cioè la spinta non è sufficiente, il cuore compensa aumentando “il numero di spinte”, cioè la frequenza cardiaca.

Quindi sì, è normale. È un meccanismo di compenso del nostro corpo.

Allo stesso modo, se il cuore batte troppo lentamente – una condizione detta bradicardia – la spinta del cuore sarà insufficiente e si può avere una bassa pressione arteriosa.

Negli anziani non è infrequente avere bradicardie, spesso causate da aritmie e difetti nella conduzione elettrica del cuore.

Questa può essere una causa di pressione bassa negli anziani o nei giovani che soffrono di patologie cardiache.


Le cause di pressione bassa negli anziani

Le persone anziane difficilmente hanno una sola condizione patologica.

È per questo che le cause di pressione bassa negli anziani possono essere veramente tante: una pressione bassa di 100/60 o inferiore può essere suggestiva di numerose patologie sottostanti.

Cerchiamo di capire quali:

  • Disidratazione

Quando s’invecchia si tende a perdere parte dello stimolo della sete.

Molti anziani bevono pochissimo: ricordo quanto rimproveravo mia nonna, che beveva UN SOLO bicchiere d’acqua al giorno!

Inoltre, concomitanti patologie renali o il diabete possono aumentare le perdite di liquidi con le urine.

Meno acqua nei vasi sanguigni significa, anche intuitivamente, meno pressione.

  • Diabete

Può essere causa di bassa pressione diastolica e alta pressione sistolica.

La pressione oscilla molto nell’arco della giornata e si passa da ipertensione a ipotensione.

  • Farmaci

I farmaci contro l’ipertensione, come diuretici, beta-bloccanti, alfa-litici, calcio-antagonisti, fanno il loro lavoro: abbassano la pressione.

Quando però la terapia è inadeguata o mal controllata, si può assistere a episodi di ipotensione.

Altri farmaci che possono causare ipotensione sono alcuni antidepressivi, i farmaci contro il morbo di Parkinson (la levodopa), farmaci per la disfunzione erettile.

  • Aritmie e bradicardie
  • Ipoglicemia
  • Colpo di calore
  • Anemia
  • Perdita di sangue
  • Allettamento
  • Morbo di Addison

La cosa fondamentale, quando si viene a conoscenza di essere ipotesi, è rivolgersi SEMPRE al proprio medico di medicina generale.

CHI SONO GLI ANZIANI?

La risposta non è univoca! In medicina si parla di anziani per indicare gli individui sopra i 65 anni, e di “grandi anziani” per indicare quelli sopra gli 80 anni.


I sintomi della bassa pressione sanguigna

Quando la pressione sanguigna è troppo bassa si associa spesso a dei sintomi, che fungono un po’ da campanello d’allarme.

Il fiato corto negli anziani può essere sintomo di bassa pressione arteriosa.

Altri sintomi di ipotensione possono essere:

  • Capogiri e vertigini
  • Confusione
  • Nausea
  • Debolezza
  • Sincope
  • Svenimento
  • Pallore e cute fredda
  • Tachicardia
  • Visione appannata e sfocata

Una condizione molto caratteristica dell’anziano è chiamata ipotensione ortostatica.

“Ortostatismo” è un termine che indica la posizione eretta, in piedi.

In posizione sdraiata tutto il corpo si trova a livello del cuore e questo fa meno fatica a spingere il sangue. Quando ci si alza in piedi, sul sangue inizia ad agire la forza di gravità.

Per spingere il sangue al cervello (che è più in alto), il cuore deve fare più lavoro e i vasi sanguigni devono restringersi per aumentare la pressione.

Un individuo sano non si accorge neppure del cambiamento. Tuttavia, in alcuni anziani questi riflessi automatici di cuore e vasi possono essere ridotti.

Ecco che l’anziano potrà sperimentare i sintomi di ipotensione ogni volta che si alza in piedi bruscamente e, nei casi più sfortunati, avere una sincope e cadere a terra, esponendosi a temibili fratture.

Questo è uno dei motivi per cui è molto importante porre la giusta attenzione all’ipotensione nell’anziano!


Il trattamento dell’ipotensione negli anziani

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C’è un farmaco molto efficace che viene usato nei casi più severi di ipotensione ortostatica: la midodrina.

Tuttavia, ci sono dei rimedi per la pressione bassa negli anziani, piccoli accorgimenti pratici che possono essere davvero utili nei casi non complicati.

Vediamoli insieme.

  • Bere molto: bisogna assolutamente evitare la disidratazione, cosa molto comune nell’anziano.
  • Fare attenzione alla dieta: scegli alimenti che contengono folati e vitamina B-12, per ridurre eventuali anemie.
  • Alzarsi lentamente aiuta meglio il corpo ad abituarsi alla posizione eretta.
  • Fare piccoli pasti frequenti scongiura il rischio di andare in debito di zuccheri. Inoltre pasti abbondanti dirottano buona parte del sangue verso l’intestino, favorendo l’ipotensione.
  • Mangiare più salato: il sale è un noto ipertensivante naturale.
  • Evita l’alcol: può contribuire alla disidratazione.
  • Usa le calze compressive: aumentano il ritorno del sangue dalle gambe al cuore e sostengono la pressione.
  • Fai attività fisica: aiuta l’organismo a migliorare i riflessi cardiovascolari

Fonti: